“Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine” (Charles Bukowski)
... e io aggiungo “non si torna mai più indietro”.E’ in un’afosa Tokyo estiva degli anni ’90 che tutto ha inizio…Masako, Yoshie, Yayoi e Kuniko sono quattro amiche che lavorano di notte presso la catena di montaggio di uno stabilimento che prepara colazioni.
Sono diverse caratterialmente l’una dall’altra ma tutte accomunate da quel senso di mancato appagamento per la vita, una vita che le ha costrette a rinunce, che ha portato loro dolori, dispiaceri e le costringe a serrare i denti per continuare ad andare avanti. Le loro vite, forse, sarebbero scorse così fino alla fine dei loro giorni se non fosse stato per quell’omicidio… quel raptus che tracciò, per ognuna di loro, un cammino ben segnato…
La Kirino scrive molto bene e su questo non si discute, la lettura scorre piacevolmente, le pagine scivolano e non ce ne rendiamo conto. Ammetto che, inizialmente, ho trovato la storia un po’ scontata, mi sembrava quasi di anticipare nella mia mente gli avvenimenti, ma poi è arrivato il punto di svolta. E da quel momento il romanzo mi ha afferrata appieno e tenuta legata, avvincendomi fino al suo inquietante epilogo.
Un romanzo crudele, scritto con inchiostro nero su pagine nere, che cattura la mente del lettore in una terrificante presa di coscienza: l’empatia verso tutti i suoi personaggi, nonostante le loro vite agghiaccianti, i loro miseri pensieri, le loro terribili azioni. Si prova quasi “simpatia” per loro e ci si domanda come possa essere possibile. Questo è terribile e questo decreta, per me, la riuscita di un romanzo del genere.
Donne sconvolte, donne perse nelle loro vite, donne che, forse non hanno più niente da perdere o, più probabile, si trovano ad essere talmente stanche nel profondo, da mettere in gioco in tutto e per tutto senza porsi troppe domande, senza capire a fondo i rischi a cui possono andare incontro.
“Le quattro casalinghe di Tokyo” è un noir e neri sono tutti i suoi personaggi ad eccezione di uno, lo straniero buono e bisognoso di amore, la luce in un cielo buio senza stelle.
Anime macchiate dal peccato calamitate verso quel baratro nero dell’isolamento dalla vita che le catturerà una ad una gettandole in un pozzo nero senza fondo da cui non ci sarà mai una via d’uscita…
Voto: 7